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domenica 10 maggio 2015

Ogni coleottero è una gazzella agli occhi di sua madre (proverbio arabo)


Beh l'argomento di oggi non può essere altro che la celebrazione della festa della mamma.

Intanto bisogna dire che questa ricorrenza non viene celebrata in un unico giorno in tutti gli stati infatti mio figlio, che è a Barcellona, mi ha fatto gli auguri la settimana scorsa perché in Spagna, per esempio, si celebra la prima domenica di maggio.

In Italia questa festa è nata a metà degli anni cinquanta per due diverse ragioni, una legata a motivi religiosi e l'altra come promozione commerciale.
Quando nacque era legata ad un giorno preciso e cioè l'8 maggio, poi è stata spostata al giorno festivo della settimana per favorire i festeggiamenti e ricade la seconda domenica del mese.
Vogliamo pensare che i riti pagani della fertilità si svolgevano nell'antica Roma a primavera
e che quindi hanno fatto da retaggio "culturale" per trovare una ragione plausibile alla festa.

In Italia la prima volta fu festeggiata nel 1956 quando il sindaco e senatore di Bordighera, Raul Zaccari prese l'iniziativa di celebrare nella sua cittadina la festa della mamma, proprio la seconda domenica di maggio. Questa festa era legata alla Fiera del fiore e della pianta ornamentale.
L'anno successivo invece Don Migliosi parroco di Tordibetto di Assisi, dette alla festa una veste legata al valore religioso, soprattutto cristiano, celebrandola il 12 maggio.
Nel 1958, sempre il senatore Zaccari presentò un disegno di legge, teso ad istituzionalizzare la festa. Non fu una battaglia semplice perché in parlamento molti non concordavano che sentimenti così intimi, diventassero oggetto di una legge, e quindi il dibattito si prolungò anche l'anno successivo. 
Ma nel frattempo, la festa aveva già preso campo in tutta Italia con grande compiacimento di tutti i commercianti che avevano trovato un altro modo per incrementare la vendita di alcuni prodotti.

Voglio a questo punto mettere qui di seguito una bellissima poesia di Rainer Maria Rilke dal titolo:

Le mani di mia madre.

Tu non sei più vicina a Dio
di noi; siamo lontani tutti. Ma tu hai stupende
benedette le mani.
Nascono chiare in te dal manto,
luminoso contorno:
io sono la rugiada, il giorno,
ma tu, tu sei la pianta.














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