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mercoledì 20 maggio 2015

L'Alzheimer. Ci sono speranze?


Questo è un cervello sano.



Questo invece è un cervello colpito dalla malattia.

L'Alzheimer è una malattia sempre più diffusa e con una forte ricaduta sociale, ma con una corretto stile di vita e un mix di terapie all'avanguardia si riesce non solo a rallentarlo ma anche a prevenirlo.

La malattia fu descritta nel 1906 dal neuropatologo da cui ha preso il nome, che parlò per la prima volta di una malata poco più che cinquantenne, affetta da demenza.
Successivamente nel 1910 lo psichiatra tedesco Kraepelin definì in un suo trattato questa nuova forma di demenza chiamandola appunto Alzheimer.

Si caratterizza come malattia irreversibile che manifesta degenerazione progressiva delle facoltà intellettive. Chi ne soffre manifesta afasia, alterazione dei ricordi e della comprensione. Colpisce indistintamente persone di diverso sesso, nazionalità e razza.
Le cause ancora sono incerte ma gli studiosi propendono per una multifattorialità di elementi. Si è notata una predisposizione genetica testimoniata da malati presenti nelle famiglie, magari anche lontani parenti, ma non è stato ancora avvalorato scientificamente. Più sicuro sembra essere invece lo stile di vita della persona. Mancanza di riposo e sonno, una dieta poco equilibrata e disfunzione mitocondriale possono favorirne l'insorgere.
I sintomi sono all'inizio poco evidenti. La perdita della memoria a breve termine cioè recente, con la conseguenza del mancato ricordo di parole o avvenimenti accaduti da poco può considerarsi un primo stadio al quale seguono momenti nei quali si dimenticano le persone vicine, cresce l'incapacità nei movimenti, cambia il comportamento a causa di ansia e alterazione di altre funzioni vitali.

Purtroppo questa malattia diventa sempre più diffusa (in Europa si calcolano più di 6 milioni di malati) e la ricaduta economico/sociale sarà sempre più alta viste le stime per il futuro, quindi la prevenzione diventa un fattore importantissimo.

La dieta sembra dimostrarsi uno dei fattori per attenuare i primi sintomi quali le perdite cognitive leggere e si suggerisce di consumare alcuni alimenti quali: insalata e frutta, pesce e pollo.
Il riposo è un altro elemento determinante, occorre dormire infatti almeno 5 ore per notte per cercare di ostacolare la progressione della malattia.

Ci sono poi studi sull'importanza dell'assunzione di prodotti contenenti ad esempio "bacopa e curcuma" piante che sembrano stimolare la proliferazione di cellule staminali neurali presenti nel cervello adulto.

Bacopa
Curcuma  longa

Anche il "glotatione" sembra essere importante e lo troviamo nei broccoli, nell'avocado, negli asparagi, nell'aglio, carota, fragola e pesca.

Altro alimento che sembra poter servire è la "tiammina" che troviamo ad esempio nella crusca d'avena.

Sarà impegno di tutti noi nel futuro, cercare di contrastare più possibile questa malattia e di renderla, prima possibile, meno invalidante e costosa per famiglie e società.





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