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giovedì 7 maggio 2015

La trippa alla fiorentina. Provare per credere!







Oggi parliamo di cucina e ancora una volta di un alimento tipico di Firenze: la trippa.

Lo so che non piace a tutti e lo capisco ma io suggerisco sempre ai miei ragazzi di scuola che nella vita bisogna imparare almeno ad assaggiare e solo dopo aver mangiato si può realmente dire se una cosa piace o no.
Molti di loro sono arrivati in prima e mangiavano solo pasta al burro e petto di pollo. Oggi frequentano la quarta e devo dire che il palato si è abituato a molti sapori che prima non avrebbero mai preso in considerazione.
Quindi, anche a voi lettori dico di sperimentare, soprattutto a tavola.

Che cos’è la trippa? Sono tutte le parti che costituiscono lo stomaco dei ruminanti, soprattutto i bovini. Data la provenienza un po’ particolare deve essere ben preparata prima di essere messa in vendita. Va lavata molto bene e più volte, raschiata, e lessata per ore e questo lavoro lo fanno i trippai così quando viene acquistata può essere mangiata così o cotta ancora, ma non più di una mezz’ora.

I ruminanti hanno 3 prestomachi e uno stomaco vero e proprio. I prestomachi prendono il nome di croce (trippa comune e liscia), cuffia (ha un aspetto più spugnoso) e centopelli (si presenta con molte pieghe bianche), mentre lo stomaco si chiama lampredotto ed è di colore più marrone.

Quando in Toscana parliamo di trippa ci riferiamo soprattutto alla croce o alla cuffia e la si prepara soprattutto con il pomodoro.

Ora vi darò la ricetta della “Trippa alla fiorentina” che si può gustare calda d’inverno e fredda d’estate.

Per 4 persone servono circa g.800 di croce o cuffia
g.500 di pomodori maturi o pelati
1 cipolla
parmigiano grattugiato
Olio d’oliva extravergine
sale e pepe

La trippa va tagliata a striscioline larghe circa un centimetro.
In una casseruola si fa rosolare la cipolla tritata nell’olio (8 cucchiai) e appena questa appassisce si butta la trippa.
Si fa rosolare per un quarto d’ora girando spesso, poi si uniscono i pomodori.
Sale e pepe a piacere e si fa cuocere col coperchio per 30/40 minuti, finché il liquido non si è ritirato lasciando alla trippa un consistenza cremosa.
Spento il fuoco si spolvera con il parmigiano (2/3 cucchiai), e si lascia riposare.
Quando si mette in tavola si aggiunge ancora parmigiano ed è più buona se viene mangiata qualche ora più tardi, magari appena stiepidita.

Questa ricetta è semplice e abbastanza veloce e vi confesso che è uno dei miei piatti preferiti che preparo anche quando ho amici (naturalmente chiedo prima se sarà di loro gusto).
Allora buon assaggio, soprattutto a chi non la conosce.

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