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domenica 30 aprile 2017

Ciambellone all'acqua e all'arancia ... senza grassi.




Oggi vi propongo una variante della torta all'acqua di cui vi detti la ricetta il 21 maggio 2016.
Anche questa volta evitiamo di usare sia le uova che il latte e il burro in modo da preparare una ricetta leggerissima adatta anche a chi è intollerante a questi alimenti.


Ingredienti:
200 ml. di acqua
200 ml. di succo d'arancia
180 g. di zucchero
100ml. di olio di semi
350 g. di farina
1 bustina di lievito vanigliato
scorza d'arancia


Preparazione:

Cosa dobbiamo fare quindi?
In una ciotola ben capiente mettiamo l'acqua che deve essere a temperatura ambiente.
Versiamo anche il succo ricavato dalla spremitura delle arance, ben filtrato in modo da eliminare tutte le impurità.
Mescolare bene con una frusta a mano o meglio se elettrica e aggiungere lo zucchero semolato un po' alla volta in modo che si sciolga bene nei liquidi.
Quando sarà tutto ben amalgamato si può versare l'olio di semi continuando a lavorare con la frusta per incorporarlo bene.
A questo punto si aggiunge la farina, il lievito e la scorza grattugiata di un'arancia e si finiscono di sbattere tutti gli ingredienti solo quando il composto si presenterà liscio.

Ecco che si può versare nello stampo.
Se questo ha il buco centrale proprio per farlo diventare un ciambellone occorre passare un po' di burro all'interno e spolverare con la farina, in modo che durante la cottura non si attacchi.
Ora in forno preriscaldato per 40 minuti a 180 gradi.
Alla fine della cottura potete lasciarlo così oppure spolverarci sopra un po' di zucchero a velo secondo il vostro gradimento. 













venerdì 28 aprile 2017

Brigitte Macron...e l'amore attempato.




Non sto facendo politica e non mi interessano in questo momento le sorti della Francia. 
Sono invece molto incuriosita dalla signora Brigitte Macron moglie e stratega di uno degli aspiranti a divenire presidente.

Nata a Trogneux da una famiglia di cioccolatieri di Amiens, proprio in quella città conosce e s'innamora di Emmanuel Macron: lui in quel momento liceale e lei professoressa di francese con una forte passione per il teatro di Eduardo De Filippo. 
Lei è del 1953 (e quindi molto vicina alla mia età) lui invece del 1977 cioè della stessa età della seconda figlia di Brigitte. 
Come si può facilmente indovinare l'inizio della relazione fra i due non fu accolto dalla famiglia di Macron con gioia, portò infatti forti dissapori e un certo scandalo. 
E purtroppo per loro, neppure lo spostamento di Emmanuel a Parigi per fargli studiare economia servì a qualcosa perché, il loro amore più forte che mai, si concretizzò nel 2007 con il matrimonio.




Da quel momento Brigitte comincia a diventare la vera creatrice della carriera del marito facendolo diventare in tre anni, da semplice banchiere a ministro dell'Economia e ora, candidato all'Eliseo.
Pur con 24 anni di differenza, ed una di quelle diversità alla rovescia, perché lei non è certo giovane e lui invece quarantenne nel pieno del vigore maschile, l'amore fra i due sembra non risentirne minimamente. 




Brigitte viene accusata di essere troppo fashionista, troppo vestita Louis Vuitton, di esporre troppo le gambe con abiti sopra il ginocchio e tacchi altissimi, insomma di mostrarsi un po' troppo in contrasto con l'anagrafe.
Ma dico io, cosa dovrebbe fare?
Ha un marito giovane e niente male.
Un uomo che potrebbe diventare un presidente.
Non mi pare davvero il caso di mettere in evidenza il fatto che potrebbe essere sua madre anziché sua moglie, quindi lei cercherà di dare il meglio di sé finché potrà e finché non sembrerà davvero imbarazzante stare al fianco del suo uomo.
Sicuramente, nella campagna elettorale, questo sarà servito ad attrarre tutte quelle francesi che, forse un po' meno scandalizzate di noi italiane, hanno parteggiato per questa donna e quest'uomo che, molto semplicemente SI AMANO DAVVERO! 















mercoledì 26 aprile 2017

Francesco Carofiglio, l'uomo e lo scrittore di "Una specie di felicità".






Sono andata qualche giorno fa alla presentazione, in una grande biblioteca fiorentina, del libro di Francesco Carofiglio "Una specie di felicità".
All'incontro era presente l'autore che ben poco conoscevo perché avevo sempre privilegiato la lettura delle storie del fratello Gianrico.
A parte il fatto che si somigliano tantissimo fisicamente e anche nel modo pacato e divertente di parlare, per me è stata una rivelazione ascoltarlo perché ho riso alle sue battute e mi sono appassionata alle storie della sua vita, di quando giovane studente di architettura a Firenze, seguiva corsi di teatro con Albertazzi e doveva industriarsi per sbarcare il lunario.
Lui ama scrivere, tanto. 
Quando le storie gli nascono nella  testa è felice di passare il suo tempo a farle diventare qualcosa di più di una semplice idea. Si diverte quindi e lo ha confessato con una sincerità disarmante, bella, pulita, della persona che non vuole ingannare l'ascoltatore facendo finta di essere l'intellettuale triste e macerato, ma semplicemente di vivere da uomo che ha trovato piacere nel suo lavoro.




Come ho detto, in quell'occasione si parlava del suo ultimo libro uscito nel 2016. Confesso che non lo avevo letto ancora ma la cosa che più mi ha incuriosito e di cui si è parlato anche in sala è l'immagine che appare nella copertina.

Un uomo qualunque che guarda fuori da una grande finestra e dietro c'è il tutto e il nulla. 
E' un uomo che ammira giornalmente i platani dalla finestra e che ci riporta ad una poesia di Mariangela Gualtieri

Certi alberi vicini alle case.

Certi alberi vicini alle case
sostano in una pace inclinata
come indicando come chiamando
noi, gli inquieti, i distratti
abitatori del mondo. Certi alberi
stanno pazientemente. Vicini
alle camere nostre dove gridiamo
a volte di uno stare insieme
che ha dentro la tempesta
noi che devastiamo facce care
per una legge di pianto.

E' l'uomo del libro, anzi uno degli uomini, quello che lo psicoterapeuta Giulio d'Aprile protagonista, dovrà in qualche modo restituire al mondo vivo e vitale dopo un fatto terribile accadutogli, che gli ha fatto perdere la sua vita di brillante professore universitario per diventare uno stanco vecchio che vive in un istituto.

Ma anche per d'Aprile non sarà facile fargli affrontare il percorso di "guarigione" perché l'uomo è stato nel passato suo professore e ora, nella veste del paziente, lotta in ogni seduta portando la conversazione dove vuole lui, pur dando alla fine un senso, alla vita fredda e senza slanci del suo terapeuta.

Ho letto il libro in un giorno.
Mi è piaciuto e avrei voluto che non finisse, perché la storia fa riflettere ogni lettore su questioni di vita comuni ad ognuno.

"Non bisogna mai smettere di sognare e di continuare a sperare. Sempre e comunque, al di là di quello che il destino ha in serbo per noi."









domenica 23 aprile 2017

Primi piatti? Che buoni!





Penne light con piselli e funghi

questa è una ricetta saporita che attraverso l'utilizzo di qualche accorgimento riesce anche ad essere leggera. 
Il trucco ovviamente sta nel non eccedere con i condimenti così si possono evitare molte calorie. Provate!

Ingredienti per 2 persone:

180 g di penne lisce
200 g di piselli freschi o surgelati
100 g di funghi misti freschi o surgelati
2 cucchiai di olio
2 cucchiaini di Emmental
sale e pepe

Trucchi per rendere il piatto più leggero: 

per non eccedere con le calorie è importante che il tipo di penne utilizzate siano lisce e non rigate (le paste rigate, ma anche spaghetti e linguine, assorbono molto più condimento e quindi più olio;   per lo stesso motivo, durante la cottura dei piselli, aggiungere qualche cucchiaio di acqua e mai altro olio.

Procedimento:

Per prima cosa bisogna cuocere i piselli e i funghi: mettete in una padella 2 cucchiai di olio, meno di 1/4 di cipolla sminuzzata e i piselli, aggiungete anche i funghi misti e fate cuocere per qualche istante, salando leggermente.
Dopo un paio di minuti aggiungete 2-3 cucchiai d’acqua, fate cuocere per 7-8 minuti col coperchio e poi lasciate evaporare l’acqua togliendo il coperchio. Tenete da parte i piselli coi funghi.

Fate cuocere quindi la pasta e scolatela un minuto primo del tempo di cottura indicato.
Versate la pasta nella padella coi fungi e i piselli, se il composto vi sembra troppo asciutto aggiungete un po’ d’acqua di cottura e girate il tutto . 
Impiattate ed aggiungete un po’ di Emmental grattugiato, giusto un cucchiaino per ogni piatto…darà un gusto maggiore ma senza eccedere con le calorie.






Farro con zucca e carciofi: 

ecco una ricetta purificante (se non si aggiunge la pancetta), la zucca e i carciofi ricchi di acqua e vitamine (fosforo e potassio) e il farro ricco di fibre, rendono questo piatto leggero e digeribile. 

Ingredienti per 2 persone:

170 g di farro
300 g di zucca
2 carciofi
pancetta (facoltativo)
sale
olio extravergine di oliva

Preparate la zucca mettendola in una pentola con 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, 1 spicchio d’aglio e mezzo peperoncino, far soffriggere e quando l’aglio avrà preso colore versare nella pentola la zucca precedentemente tagliata a dadini.
Far insaporire nell’olio a fiamma vivace e dopo un paio di minuti togliere l’aglio, aggiungere un pizzico di sale e mettere il coperchio sulla pentola, abbassate la fiamma e aggiungere un bicchiere di acqua calda. 
Far cuocere fino a quando la zucca non sarà quasi disfatta (se volete accelerare i tempi dopo 10 minuti di cottura tritate la zucca con lo schiacciapatate e fate cuocere altri 5 minuti).
A questo punto aggiungere 4 mestoli d’acqua e portare ad ebollizione mantenendo il composto brodoso.

Tagliate a spicchi i cuori di carciofi, bolliteli un attimo in acqua salata (per 10 minuti dall’ebollizione) scolateli e metteteli in una padella con un filo d’olio e con la pancetta. 
Lasciate cuocere e insaporire per qualche minuto (se le fette di carciofi sono sottili basteranno 3-4 minuti). 
Tenete i carciofi da parte in un piatto.

Cuocete il farro in acqua salata, secondo le indicazione della confezione, scolatelo ed aggiungetelo nella padella con la zucca, girate, lasciate insaporire per qualche minuto ed aggiungete anche i carciofi.
Impiattate ed ecco pronto.