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venerdì 31 marzo 2017

Penne con pera e noci, che delizia!




Una ricetta facile e veloce per una pasta che vada bene anche a chi è vegetariano possiamo trovarla in questo piatto.

Ingredienti x 2 persone:
- 1 pera Kaiser molto matura
- 1 scalogno
- vino bianco q.b.
- sale e pepe q.b.
- formaggio parmigiano grattugiato q.b.
- 6 noci

Preparazione:
Mentre la pasta sta cuocendo, in una padella con un filo di olio fate rosolare lo scalogno. 
Poi buttateci la pera tagliata a pezzetti e privata della buccia. Fate saltare un attimo e poi sfumate a fuoco alto col vino bianco. 
A fiamma più moderata lasciate cuocere la pera aggiustando di sale e pepe. 
Frullate il tutto. 
Scolate la pasta e fatela saltare nella crema di pere aggiungendo un po' di parmigiano grattugiato per amalgamare il tutto. 
Servire calda nel piatto e spolveratela con una granella di noci.

Vedete che in massimo 15 minuti avete preparato un piatto saporito ma dal gusto aggraziato che può farvi fare un'ottima figura pur spendendo poco.









giovedì 30 marzo 2017

Giocare con la morte. Poesia.

Ophelia del pittore preraffaellita John Everett Millais




Come potete vedere, anche oggi, il tema della morte ci accompagna.

Giocare con la morte.

Mi piacerebbe giocare con la morte
e sorprenderla
meravigliarla
per vincere la lotta
e rimanere terra, sole, acqua.
La mia anima non sorge
non appare leggera nell’aria
non la vedo,
non la sento.

Mi piacerebbe non perderti
tenere un legame e
continuare ad ascoltare
il frangere delle onde
e il grido del gabbiano.
Il mio corpo s’incupisce
diventa pesante nell’acqua
non lo vedo,
non lo sento.

Mi piacerebbe esserci ancora.
e sorprendermi
quotidianamente
degli enigmi del mondo.




mercoledì 29 marzo 2017

NDE - Esperienze prima della morte.







Credo che tutti abbiate sentito parlare di esperienze "premorte" indipendentemente che ci crediate o no. 
Il cardiologo olandese Pim van Lommel ha dedicato la sua vita a studiare i fenomeni di Nde (Near Death Experience) soprattutto quelli legati a stati di coma temporaneo o di arresto cardiaco.
Nel suo libro "La coscienza oltre la vita" fa una rassegna delle varie tipologie di Nde che spesso consistono in una sensazione rinfrancante di passaggio attraverso un tunnel, in direzione di una luce, altre volte sembrano permettere di osservarsi fuori da sé stessi come in un sogno.
Van Lommel ipotizza l'esistenza di una coscienza onnipervadente al di là dello spazio e del tempo che sorregge le nostre coscienze individuali e lo dice pur asserendo anche che questa è solo una teoria non dimostrata.
Che cosa si “vede” durante una NDE? - gli ha chiesto un giornalista e il dottore ha risposto:
«Secondo uno studio olandese a cui ho partecipato insieme ad altri colleghi e che è apparso su Lancet nel 2001, la metà dei pazienti che aveva avuto una NDE dissero di essere stati consapevoli di essere morti, e riferirono emozioni positive; il 30% disse di aver vissuto l’esperienza del tunnel, osservato un paesaggio celestiale o incontrato persone decedute; all’incirca un quarto disse di aver avuto un’esperienza fuori dal corpo, di aver comunicato con “la luce”, e descrisse percezioni di colori; il 13 % aveva passato in rassegna la propria vita e l’ 8 % aveva percepito la presenza di un confine».
Esistono riscontri oggettivi ai racconti dei pazienti che dicono di essersi visti dall’esterno mentre erano in coma durante un’operazione? - ha domandato ancora. 
«Nelle OBE (“Out of Body Experiences”, o esperienze extracorporeee) le persone riportano percezioni veridiche che avvengono da un punto al di fuori e al di sopra del loro corpo senza vita. 
Può raccontare un esempio? 
«Questo è quello che scrive un’infermiera di un reparto di cardiologia intensiva: 
«Durante il turno di notte l’ambulanza porta nel mio reparto un uomo di 44 anni, cianotico e in stato comatoso: lo avevano trovato in coma in un prato una mezz’ora prima. Stiamo per intubarlo quando ci accorgiamo che ha la dentiera. Gli togliamo la dentiera superiore e la mettiamo sul carrello di emergenza. Ci vuole un’altra ora e mezza perché il paziente ritrovi un ritmo cardiaco e una pressione sanguigna sufficienti, ma è ancora intubato e ventilato, e sempre in coma. Lo trasferiamo in terapia intensiva per continuare la necessaria respirazione artificiale. Il paziente esce dal coma una settimana dopo e me lo vedo tornare nel reparto cardiologia. Appena mi vede, dice: «Ah, questa è l’infermiera che sa dov’è finita la mia dentiera». Sono davvero molto sorpresa, ma il paziente spiega: «Lei era presente quando mi hanno portato in ospedale, mi ha tolto la dentiera dalla bocca e l’ha messa nel cassetto scorrevole sotto il ripiano del carrello, carico boccettini». 

Traete le vostre personali conclusioni da queste parole e vivete la vostra vita serenamente, nella speranza che davvero un tunnel ci porti in un luogo dove staremo bene nel il resto del tempo infinito.