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lunedì 20 luglio 2015

Giorgio Morandi. Mai banale, solo ossessionato dalla ricerca della propria interiorità.




Giorgio Morandi nasce a Bologna il 20 luglio del 1890.
Fu uno dei maggiori pittori italiani del Novecento che tutti riconoscono e ricordano per le sue nature morte piene di bottiglie e oggetti comuni.
La sua ricerca pittorica va nel filone di una visione del mondo più astratto e irreale rispetto a cosa vedono davvero i nostri occhi.

I suoi recipienti, che si ripetono in ogni quadro come se fossero divenuti dei moduli compositivi, si offuscano dietro colori piatti, tenui, grigi o bruni, con lievi pennellate talvolta bianche a risaltare leggermente un particolare.
























Questo pittore mi è particolarmente caro perché a scuola, con i miei ragazzi, quando facciamo lezione di “Arte e immagine” e dobbiamo affrontare il discorso del disegno dal vero, mi piace far vedere i suoi quadri come esempi di uno dei tanti modi nei quali si possono rappresentare gli oggetti.
Anche io faccio lavorare i bambini proprio con le bottiglie o comunque oggetti della cucina facilmente reperibili che metto al centro dell’aula in modo che ognuno di loro possa vedere un diverso aspetto della composizione, standogli intorno.
Quelle rappresentazioni prima devono essere alla maniera proprio di Morandi poi, quando i ragazzi hanno cominciato a capire cosa lui ci voleva comunicare, diventeranno sempre più personalizzate.
Morandi piace ai ragazzi perché è semplice e vicino alla loro realtà, e devo dire che lavorano sempre molto volentieri su questi temi.
















Nel 1926 disse:
"Di nuovo al mondo non c'è nulla  o pochissimo, l'importante è la posizione diversa o nuova in cui un artista si trova a considerare ed a vedere le cose della cosiddetta natura e le opere che lo hanno preceduto e interessato."

Quest'anno al Complesso del Vittoriano di Roma c'è stata una bellissima mostra dedicata a questo pittore/incisore, manifestazione che si è conclusa il 21 giugno. In esposizione c'erano 150 opere tra dipinti, disegni e incisioni. 
Sicuramente è stato un bellissimo omaggio a uno dei rappresentanti maggiori della nostra arte.











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