1) Antonio Baricco - Seta
E’ un brevissimo romanzo del 1996 dal quale nel 2007 è stato
anche fatto un film.
La storia parla di un negoziante di bachi da seta che è
costretto a spostarsi in Giappone per comprare nuove uova.
In questo viaggio conoscerà una giovane ragazza e saranno
sguardi e pensieri e avvenimenti che s’intrecciano; ma il dato che più
interessa è la leggerezza del testo, la sua linearità e delicatezza. Una storia
che si legge in un “soffio” .
2) José Saramago - Caino 2009
La scrittura così anticonvenzionale di questo autore che ti costringe ad una attenzione maggiore
perché priva o quasi di punteggiatura e costruita con periodi lunghi, credo che alcune volte allontani i lettori o
li stanchi.
In realtà questo libro mi è sembrato un piccolo
gioiello, nel quale i protagonisti sono Adamo ed Eva, ma visti da
un’angolazione molto diversa dal solito, come del resto tutto ciò che succede
dopo la cacciata dal paradiso terrestre. Il Dio di Saramago è malvagio,
invidioso e soprattutto ingiusto, non ama gli uomini che ha fatto e provoca l’assassinio di Abele da parte di
Caino, forse solo per indifferenza. Da
leggere e da scoprire.
3) Giorgio Scerbanenco – La bambola cieca 2009
Il romanzo giallo è del 1941 ed è scritto con una semplicità
che non ritroviamo più oggi.
Il protagonista, Jelling, è un archivista della polizia di
Boston che viene ingaggiato per risolvere un mistero legato ad una bambola con
gli occhi cavati e ritrovata in un ospedale dove è ricoverato un miliardario
rimasto appunto, cieco dopo un incidente.
Il problema è riuscire a fargli un intervento agli occhi
sotto una minaccia di morte ben precisa.
Il lettore nel seguire la trama, cerca di decifrare i
segnali e le stravaganti intuizioni di Jelling, che trova la soluzione grazie
alle confidenze di personaggi, ai quali
non incute minimamente paura. A chi
piace ritrovare alcuni aspetti legati alla superstizione e fors’anche alla
magia consiglio questa lettura sicuramente piacevole.
4) Marco Vichi - La
forza del destino 2011
Mi piacciono molto i libri di Vichi e apprezzo il suo
commissario Bordelli personaggio decisamente fuori schema .
E’ un romanzo per certi versi anomalo perché chi cerca
suspance e ricerca di colpevoli, non sarà accontentato. Sappiamo subito tutto: chi è stato, qual è il
delitto commesso e intuiamo subito che c’è una tale voglia di vendetta che sarà
inevitabile succeda.
Ma, c’è un ma .
Ed è quello che a mio avviso rende il libro una piccola
macchina con tanti ingranaggi che girano piano piano e che non solo vanno
seguiti e assaporati, ma che saranno proprio quelli a farci godere alla fine.
Poi c’è la campagna toscana che diventa quasi protagonista e l’amarezza del
vero protagonista, per una storia drammatica e impunita.
Fra tutti i suoi romanzi ho scelto proprio questo (forse quello che è
meno colmo di azione ma saturo di riflessioni e ricordi) perché ho aspettato
l’epilogo e l’ho giustificato in nome di una giustizia superiore che doveva
fare il suo dovere.
5) Antonio Manzini - Non è stagione 2015
Ancora una volta si parla dell’ispettore Rocco Schiavone che
questa volta ha a che fare con la criminalità organizzata mafiosa che si
infiltra ormai in tutto il tessuto economico e sociale del nostro paese. Il
poliziotto è un personaggio un po’ sopra le righe perché all’inizio può non
piacere, è un donnaiolo un po’ corrotto che si fa anche le canne.
Non fa il suo lavoro con dedizione come ci si
aspetterebbe, ed è alquanto malinconico.
Ma scoprire quest’uomo, a poco a poco, nelle storie scritte da Manzini ci fa trovare un
personaggio bravo e intuitivo e l’autore fa scorrere le sue storie con garbo e
passione.
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