Un po’ di tempo fa ho dato ai miei ragazzi in classe un tema,
titolo:
Essere maschi. Essere femmine.
Ho chiesto loro di dire ciò che realmente pensano sulla
differenza fra i due sessi, come la vedono questa differenza, cosa c’è di buono
o no nell’appartenere ad uno dei due sessi.
I ragazzi frequentano una quarta elementare e si sono
sbizzarriti molto sia nel criticare quelli che per loro sono i difetti di
femmine e maschi, sia nell’apprezzarne alcune caratteristiche.
Su 25 alunni uno soltanto ha riconosciuto che se non ci
fossero le “donne” non ci sarebbero neppure loro, gli “uomini”.
Per gli altri molte critiche si sono incentrate sulle
frivolezze dell’esser donna che vuol dire
pensare solo al parrucchiere oppure ai vestiti, mentre le femmine hanno
rimproverato ai maschi di essere ancora un po’ troppo giocherelloni e di non
pensare altro che ai videogames.
Molti pensieri che sono emersi sono legati agli stereotipi
classici che i bambini apprendono sia in casa che fuori o alla televisione e
questo condiziona tantissimo l’idea che poi loro fanno propria, di questa
differenza.
Abbiamo parlato tantissimo nei giorni seguenti di questo
argomento e poi abbiamo visionato il filmato del quale metto il link
https://www.facebook.com/video.phpv=927852720569736&pnref=story
e che è una
dimostrazione lampante dei condizionamenti che hanno i bambini.
Certo, nel filmato si punta l’attenzione sul fatto che loro
rifiutano di fare del male ad una coetanea, ma le ragioni espresse sono quelle
classiche e bisogna poi chiedersi quante, di quelle stesse ragioni, da adulti vengono
dimenticate .
Le violenze sulle donne sono in aumento costante e
questa è la dimostrazione che da adulti si dimenticano tutti i buoni pensieri
che si fanno quando siamo bambini
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