Gianrico
Carofiglio.
Magistrato,
scrittore e politico nato a Bari, città dalla quale mal si discosta quando
scrive.
Il
suo primo libro risale al 2002 e s’intitola
“Testimone inconsapevole”,
libro
che avvia la serie del thriller legale italiano.
In
questo primo libro si presenta il protagonista, l’avvocato Guido Guerrieri uomo
di oggi, separato dalla moglie e con una vita piena di insicurezze, attacchi di
panico, insonnia ma umano e generoso.
Quando
uscì il libro lo acquistai per curiosità, a me piacciono i gialli, e di
conseguenza volevo vedere se mi avrebbe catturato lo spirito e il cuore.
Rimasi
piacevolmente colpita dal personaggio e da una narrazione a tratti divertente
ma puntuale, a tal punto che lo lessi in un paio di giorni.
Guerrieri
è l’avvocato ideale che ognuno vorrebbe come difensore nel momento del bisogno,
è colui che riesce a risorgere dai suoi problemi personali quando deve trovare
soluzioni valide per difendere qualcuno nel quale crede. E il senegalese accusato
di aver ucciso un bambino e che tenta il suicidio, è qualcuno nel quale credere
a tal punto da arrivare all’arringa finale del processo e sfruttare uno
stratagemma così perfetto da sembrare un navigato rappresentante dei più bravi
avvocati della televisione.
Un
libro da leggere e dal quale s’impara qualcosa: bisogna risorgere dai problemi
che ci assillano tirando fuori il meglio di noi stessi, anche se a volte sembra
di non averne le capacità.
Ciò che mi ha colpito di più di questo libro è il concetto di verosimiglianza. Dovremmo tutti imparare a vivere avendo bene a mente ciò che è vero e ciò che "sembra" vero, ma non lo è. Ho letto anche gli altri due casi dell'avv. Guerrieri, "ragionevoli dubbi" e "ad occhi chiusi", ma questo indubbiamente è il mio preferito.
RispondiEliminaLola