Nella
tradizione popolare, descritta da G. Villani ci dobbiamo ricollegare alla prima
Crociata e alla partecipazione ad essa, di circa 2500 fiorentini sotto il
comando di Pazzino di Ranieri de’ Pazzi.
Quando,
dopo un estenuante assedio, il 15 luglio 1099 l’esercito dei crociati conquistò
Gerusalemme, sembra che proprio Pazzino sia stato il primo ad innalzare il
vessillo bianco e vermiglio dei cristiani, sopra le mura della città.
Fu
grazie a questo tempestivo gesto che Goffredo IV duca di Buillon (chiamato di Buglione)
donò a Pazzino tre scaglie in pietra del Sepolcro di Cristo e queste
furono portate a Firenze nel 1101 e conservate dalla famiglia Pazzi .
In
seguito la famiglia le consegnò alla Chiesa di Santa Maria sopra a Porta nel
mercato nuovo che poi fu ampliata cambiando nome e successivamente soppressa.
Così
nel 1785 le schegge furono trasferite definitivamente nella Chiesa di SS. Apostoli
dove ancora oggi si trovano.
Il
simbolo del “fuoco sacro” sembra ancora risalire ai crociati e a
Gerusalemme perché pare che nel giorno del Sabato Santo i crociati lo distribuirono
alla popolazione nel segno della resurrezione del Cristo.
Pazzino
portò a Firenze questa usanza e ogni Sabato Santo i giovani andavano nel Duomo
dove ardeva una fiamma, e accendevano delle piccole torce per la processione. Poi
portavano la fiamma nei focolari domestici.
Il
fuoco santo scaturiva dallo sfregamento delle tre schegge del Santo Sepolcro e
con un carro veniva portato anche nelle case della famiglia Pazzi che si occupò
per molto tempo di organizzare questa cerimonia. Cerimonia che divenne via via
sempre più importante trasformando anche il carro in qualcosa di più
scoppiettante con l’uso di polvere pirica.
Poi
la famiglia Pazzi fu cacciata a causa della congiura contro i Medici e così fu
abolita l’usanza del carro. I fiorentini non accettarono la sospensione della
festa, soprattutto perché apprezzavano ormai lo scoppiettio e la festa che ne
conseguiva.
Quando
i Pazzi tornarono ad avere tutti i precedenti privilegi, perché furono i Medici
ad essere cacciati, il carro fu di nuovo allestito e divenne a tre piani.
Con
Leone X venne usata per la prima volta la “colombina” cioè un razzo che
partendo dall’Altare Maggiore esce fuori e incendia il carro per poi rientrare
nella Cattedrale.
Nel
1957 la cerimonia si è spostata dal Sabato Santo alla domenica di Pasqua.
L’Arcivescovo va in Battistero a prendere il fuoco sacro proveniente dalla
chiesa dei SS. Apostoli e lo porta in corteo con i rappresentanti del Comune.
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