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mercoledì 8 aprile 2015

Essere maschi. Essere femmine. Nell'immaginario dei ragazzi.



Un po’ di tempo fa ho dato ai miei ragazzi in classe un tema, titolo:

Essere maschi. Essere femmine.

Ho chiesto loro di dire ciò che realmente pensano sulla differenza fra i due sessi, come la vedono questa differenza, cosa c’è di buono o no nell’appartenere ad uno dei due sessi.
I ragazzi frequentano una quarta elementare e si sono sbizzarriti molto sia nel criticare quelli che per loro sono i difetti di femmine e maschi, sia nell’apprezzarne alcune caratteristiche.
Su 25 alunni uno soltanto ha riconosciuto che se non ci fossero le “donne” non ci sarebbero neppure loro, gli “uomini”.
Per gli altri molte critiche si sono incentrate sulle frivolezze dell’esser donna che vuol dire  pensare solo al parrucchiere oppure ai vestiti, mentre le femmine hanno rimproverato ai maschi di essere ancora un po’ troppo giocherelloni e di non pensare altro che ai videogames.
Molti pensieri che sono emersi sono legati agli stereotipi classici che i bambini apprendono sia in casa che fuori o alla televisione e questo condiziona tantissimo l’idea che poi loro fanno propria, di questa differenza.
Abbiamo parlato tantissimo nei giorni seguenti di questo argomento e poi abbiamo visionato il filmato del quale metto il link

https://www.facebook.com/video.phpv=927852720569736&pnref=story


e che è una dimostrazione lampante dei condizionamenti che hanno i bambini.
Certo, nel filmato si punta l’attenzione sul fatto che loro rifiutano di fare del male ad una coetanea, ma le ragioni espresse sono quelle classiche e bisogna poi chiedersi quante, di quelle stesse ragioni, da adulti vengono dimenticate .

Le violenze sulle donne sono in aumento costante e questa è la dimostrazione che da adulti si dimenticano tutti i buoni pensieri che si fanno quando siamo bambini






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