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sabato 8 aprile 2017

Bill Viola...ma piace davvero? (aneddoti sulla sua vita).






Abito a Firenze e qua si susseguono ogni anno mostre d'arte di autori molto conosciuti dalla critica e nel mondo.
Durante l'inverno a Palazzo Strozzi c'è stata la mostra "Ai Weiwei . Libero" osannata o criticata a seconda di chi è propenso ad accettare che la facciata del grande palazzo fiorentino sia ricoperta di canotti da mare rossi oppure da chi mal tollera questo genere di esibizioni.
Io sono andata a visitarla (8http://soniatoncelli.blogspot.it/2016/11/ai-weiwei-libero-mostra-palazzo-strozzi.html) e pur facendo qualche sforzo per accettare ciò che c'era esposto nelle sale, ho compreso la psicologia e l'atto politico che sta dietro al lavoro di questo artista.

In questo periodo l'ospite di Palazzo Strozzi è "Bill Viola" il maestro indiscusso della videoarte contemporanea. 
Ammetto la mia ignoranza, io non lo conoscevo,  quindi mi sono informata e soprattutto ho assistito ad un incontro nel quale un curatore di mostre spiegava al pubblico la vita e le opere di Viola.

Sono venuta così a conoscenza della ragione molto particolare che lega l'artista all'acqua. Quando lui era piccolo un giorno, pur non sapendo nuotare, decise di fare il bagno in un laghetto vicino alla casa dove era in vacanza con i parenti. Bill si spinse un po' a largo finché cominciò ad affondare senza provare nessuna paura, anzi sentendosi parte di quell'elemento così piacevole in quel momento. Quando il nonno venne a salvarlo lui si meravigliò di ciò che era successo e da quel momento l'acqua ha rivestito per lui un'importanza fuori dal comune ed entra a far parte di molti dei suoi lavori.  

Il curatore della mostra ha poi raccontato di come Viola abbia iniziato proprio qui a Firenze l'esperienza della videoarte grazie alla figlia di Primo Conti (pittore fiorentino) che aveva uno studio dove si producevano video, all'epoca molto di avanguardia, e quindi della possibilità che lui ebbe di produrre videotape con i quali partecipò a mostre collettive.
Si capisce da dove venga anche il suo attaccamento alla città e all'arte di Pontormo, ad esempio.





                                                                                                                        
























Nella vita di questo artista non ci sono particolari impegni politici come per Ai Weiwei, né prigione o miserie e sofferenze. 
Bill Viola vive da subito nel benessere e le sue produzioni oggi sono legate a veri e propri effetti scenici da film. 
Le sue installazioni audio/video infatti non sono finzioni ma vengono filmate nei grandi studi cinematografici facendoli svolgere proprio come film.







Un giudizio personale sulla mostra?
Non amo la videoarte, pur essendo una persona che ha contatti con artisti e vivo da anni dentro a questo mondo, pur non in prima persona, ma sinceramente il mio giudizio è molto freddo. 
Non mi ha entusiasmato nulla in tutta la mostra, neppure il video più famoso "The deluge" del 2002 che vuol riprodurre una sorta di diluvio universale che va a colpire gli uomini.
Anzi vi dirò che quando il curatore ci ha fatto vedere quanta acqua è stata sprecata per fare un film di oltre 45 minuti che nella sua parte finale vomita ettolitri d'acqua su dei passanti, ho avuto il cuore stretto nella consapevolezza di quanti bambini muoiono proprio per mancanza d'acqua in Africa.
Se loro potessero, non la sprecherebbero. 
Nel mondo dell'arte forse si fanno azioni che non sono rispettose del nostro mondo, si fanno nel nome non so bene di chi o di che cosa, ma forse solo per un narcisistico desiderio di esibirsi.










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