I
diritti dell’infanzia sono il centro dell’interesse di questo luogo unico nel
suo genere.
E, grazie alla lungimiranza dell’Arte della Seta di Firenze che fornì sostegno
finanziario alla destinazione dell’accoglienza e accudimento dell’infanzia
abbandonata e, all’uso di un edificio progettato da Filippo Brunelleschi nella
bella piazza di SS. Annunziata, si trovò soluzione al fenomeno dell’abbandono dei
bambini molto diffuso fin dall’antichità, ma che s’intensificò nei secoli tra
il XIII e XIV, momento di massimo sviluppo demografico.
Piazza SS. Annunziata: la chiesa sulla sinistra e l'Ospedale sulla destra. |
Una
lunga storia di accoglienza e salvezza di tanti piccoli che non avrebbero avuto
vita e storia se non fossero stati accolti da questa struttura. Il primo
neonato fu una bambina nel 1445 alla quale fu dato il nome di Agata Smeralda ed
in un ventennio già più di duecento neonati fu accolto dalla struttura. I
bambini erano lasciati in una specie di conca chiamata “ruota degli esposti”
una bussola di legno, girevole di forma cilindrica collegata ad una cordicella
con campana che avvertiva così dell’abbandono del piccolo evitandogli di
rimanere troppo tempo all’aperto.
Questa
ruota si trovava alla sinistra dell’ingresso dell’Ospedale, oggi rimossa e
sostituita da una targa che ricorda il suo prolungato servizio.
L’Ospedale
ha avuto una lunga storia collegata a priori colti ed eruditi che oltre ad
occuparsi della vita dei bambini divennero mecenati ed avveduti committenti di
opere d’arte che ancora oggi impreziosiscono quello che è divenuto il nuovo
“Museo degli Innocenti” non ancora terminato nella ristrutturazione ma riaperto
da giugno di questo anno.
Ieri
pomeriggio sono tornata a godere ancora una volta di questi meravigliosi quadri
(molte volte ho portato i miei alunni a vederli) e anche incuriosita dalla
nuova veste museale.
Dopo
aver visto al piano terra la parte storica dov’è presente una tempera su tela
di ignoto pittore fiorentino (Madonna degli Innocenti) e il bel cortile delle
donne e quello degli uomini sono andata al terzo piano dove sono raccolte le
opere d’arte.
Vi
presenterò solo alcune delle opere presenti, comunque le punte di diamante sono
rappresentate da una Madonna con bambino di Sandro Botticelli
e
dalla famosa Adorazione dei Magi di Domenico Ghirlandaio. Questa pala è senza
dubbi l’opera più rappresentativa dell’Ospedale dal significato insieme civico,
politico e religioso.
Particolare di destra |
Particolare di sinistra |
Non
mancano poi opere di Andrea della Robbia soprattutto una vasta raccolta di
“putti” di grandi dimensioni che sono stati sottoposti ad un abile lavoro di
restauro in questi anni e che oggi sono a nostra disposizione in una sala tutta
per loro. Bellissimi e ognuno personalizzato nella rappresentazione dei volti e
tutti avvolti in fasce disposte in modo difforme e vario.
Al
quarto ed ultimo piano fu edificata nel 1493, una grande loggia da utilizzare
come stenditoio, vista la notevole produzione quotidiana di grandi quantità di
panni da lavare.
Dopo
il 1895 quell’ambiente fu utilizzato come “terrazza di soggiorno per le balie,
bambini lattanti e divezzati” e così il VERONE cambiò tipologia d’uso.
Oggi
in quella bellissima terrazza dal panorama particolare vista la posizione
centrale del Museo, è stata aperta la caffetteria, bellissima e intelligente
soluzione per poter far fruire al meglio di questo particolare angolo della
struttura museale.
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