A Capannori in provincia di Lucca, a pochi chilometri
dal paese di Collodi, questa estate sono andata a vedere una pianta che ha un fascino molto
particolare e il nome svela molto di questa aura di fiabesco che la circonda :
questa è infatti chiamata la “Quercia di Pinocchio” o “Quercia delle Streghe”.
Sembra proprio che sotto di essa trascorresse il
tempo, da bambino, il giovane Collodi e
che ai suoi rami e alla sua maestosità si sia ispirato per descrivere la
quercia sotto la quale il burattino,
viene invitato dal Gatto e la Volpe a seppellire gli zecchini d’oro e alla
quale viene spietatamente impiccato dai due truffatori per estorcergli il
denaro.
“Quercia grande” veniva chiamata da Collodi ne “Le
avventure di Pinocchio”, e a buon titolo!
E’ è un albero di dimensioni quasi irreali: è alta 24
metri, con una circonferenza di 4,5 metri, mentre la chioma ha un diametro di
oltre 40 metri. Si trova nel parco di Villa Carrara ed è oggetto di due
leggende. Si narra che questa pianta fosse il punto di ritrovo per le streghe
che erano solite fare i loro riti sabbatici e danzare sopra di essa. La sua
forma schiacciata, con i rami sviluppati quasi orizzontalmente, caratteristica
inusuale per gli alberi di questa famiglia, sarebbe dovuta alla ripetuta
presenza delle streghe sulla chioma.
Con la su a grandezza, ha resistito a numerose
vicende: oltre a vari atti vandalici e attacchi di insetti nocivi, pare che
durante la Seconda Guerra Mondiale i Tedeschi volessero abbatterla per farne
legna da ardere, ma che la determinata mobilitazione della cittadinanza abbia
evitato il peggio.
Tante altre storie deve aver visto questa pianta di
600 anni che affonda le sue radici in un bellissimo territorio della Toscana e
questo attaccamento le è stato riconosciuto con la nomina di monumento e bene
paesaggistico da proteggere.
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