Premesso che sono
un’appassionata di gialli siano questi libri, film o serie televisive, da un
po’ ho scoperto su Netflix “The Bridge”
un’appassionante sequenza di storie che vedono come protagonista una detective,
Saga Norén e due suoi partner diversi: Martin che sarà presente nelle prime due
serie e Henrik che lo sostituirà.
Netflix trasmette 3 serie di
10 puntate l’una e a breve dovrebbe uscire in Italia sul canale SKY la 4 e ultima
serie, già trasmessa nei paesi scandinavi ed in Inghilterra.
The Bridge è ambientata in
Scandinavia.
La detective Saga è di Malmö
città svedese mentre i suoi collaboratori sono entrambi di Copenaghen. Chi
unisce questi personaggi sono i vari cadaveri scoperti e il ponte di Øresund
che è il passaggio costante e obbligato fra i due diversi stati.
Saga è un personaggio molto
particolare, è una bellezza svedese, bionda, con una cicatrice al viso,
pantaloni di pelle e Porsche .
Lei è bravissima nel suo
lavoro, ma non altrettanto nelle relazioni interpersonali dimostrando molte
difficoltà: scarsa empatia, deficit di reciprocità sociale ed emotiva e ridotto
utilizzo dei linguaggi non verbali.
D’altra parte lei ha una capacità logica straordinaria che le fa
risolvere i più contorti crimini.
La difficoltà di Saga non è
una questione di timidezza, maleducazione o ignoranza delle regole del galateo
ma va cercata in una spiegazione più profonda.
In un’intervista, la regista
Charlotte Sieling si lasciò sfuggire che Saga è “da qualche parte nello spettro
autistico”. Con l’evolversi della storia, è emerso sempre più chiaramente che
Saga è affetta dalla sindrome di Asperger, anche se “… non l’abbiamo mai
diagnosticata”, ha detto Hans Rosenfeldt, lo sceneggiatore di The Bridge .
I suo colleghi di lavoro
l’accettano per quello che è pur cercando di farle capire, in certe occasioni,
che il suo modo di reagire è poco ortodosso, ma per lei è difficile rendersi
conto che sta sbagliando o esagerando.
Chi la segue, come me, dopo
le prime volte impara ad apprezzare le sue capacità e a volte sorride per le
sue frasi poco corrette ma pur sempre in linea con tutto il suo modo
d’intendere il mondo che la circonda.
Nella prima stagione della
serie tutta la storia parte dal ritrovamento di un cadavere sul ponte di
Øresund;
nella seconda stagione una nave con a bordo cinque persone incatenate
nella stiva viene lasciata in balia delle acque provocando la morte dei
presenti;
nella terza stagione il corpo di una donna viene ritrovato in un
cantiere a Malmö.
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