Mentre
nella Firenze romana il patrono della città si identificava nel dio Marte, dio
della guerra, col passare del tempo e con l’aumentata prosperità sia agricola
che commerciale arrivarono dall’oriente nuove figure legate alle predicazioni
del Vangelo.
Una
di queste fu, ad esempio, il primo martire cristiano della città e cioè San
Miniato dal nome orientale e dal quale nacque l’omonima Basilica sul “Mons
Florentinus”, luogo nel quale si dice che sia stato sepolto.
La data
della cristianizzazione di Firenze si fa risalire successivamente, al 313 d.C.,
anno dell'Editto con cui Costantino liberalizza il culto di Cristo in tutto
l'Impero Romano.
Ma
il culto di San Giovanni come patrono della città di Firenze lo dobbiamo
all’arrivo dei Longobardi nel VI secolo e soprattutto a Teodolinda (Regina
d’Italia dal 589-616, che favorì
l’evangelizzazione del suo popolo) che fece erigere a Monza la Basilica di San
Giovanni.
Dall’XI
sec. poi Firenze confermò la scelta del patrono ed iniziò a festeggiare nel
giorno 24 giugno di ogni anno, proprio la figura di San Giovanni, che piacque
per la sua personalità battagliera e per i suoi semplici insegnamenti.
Ed
ecco che ancora oggi i festeggiamenti per il patrono, iniziano con la Santa
Messa in suffragio dei defunti fiorentini dell’anno e continua con rievocazioni
storiche, l’offerta del cero e nel pomeriggio, la finale del “calcio storico fiorentino”, fino alle
22.00, quando prenderà il via lo spettacolo dei fuochi d’artificio, chiamati “i Fochi” di San Giovanni, che
rallegrano e terminano la giornata di festa.
Ma
la città di Firenze ha anche una compatrona, cioè Santa Reparata che fu
martirizzata sotto l’imperatore Decio. A suo nome fu costruita la cripta della
chiesa protocristiana, quella che fu il primo duomo di Firenze.
Di
quella chiesa non rimase nulla nel momento in cui furono iniziati i lavori del
Duomo di Arnolfo.
Oggi, grazie agli scavi archeologici fatti tra il 1965 e il
1974, si può scendere nella cripta e ammirarne il pavimento a mosaico e alcuni
reperti e non dimenticare quindi l’importanza di Reparata come compatrona della
città insieme a San Giovanni.
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