Incuriosita tantissimo dal titolo che spesso mi ispira nella scelta di un libro, ho acquistato pochi giorni fa questo thriller.
Amante fin da subito della trilogia di Stieg Larsson e soprattutto di quelle atmosfere classiche dei paesi del nord dove l'aria è sempre fredda ma soprattutto gelida, grazie alle atmosfere create per iniettare tensione e paura anche in chi legge, mi sono gettata a capofitto nella lettura. Confesso che quando dovevo interrompere per dedicarmi ad altro in famiglia avevo un solletico continuo dovuto alla curiosità e al desiderio di andare avanti.
L'autore è al suo primo libro ma molti di voi lo conosceranno già perché è autore della serie cult televisiva "The Killing" e sceneggiatore del film "L'uomo di neve" tratto dal romanzo di Jo Nesbø.
Un agente di polizia, a una settimana dalla
pensione, si ferma davanti alla fattoria di un vecchio conoscente, nei dintorni
di Copenaghen ma si rende subito conto che qualcosa non va. Un maiale morto è stato lasciato lì. Lui pensa che in campagna queste cose non vanno fatte così apre la porta d’ingresso, socchiusa, per capire cosa è successo ma vede una cosa che non avrebbe mai voluto vedere: sangue, un cadavere
mutilato, altri corpi da scavalcare. Cammina fino all’ultima stanza, dove
centinaia di omini fatti di castagne e
fiammiferi – infantili, incompleti, deformi lo guardano.
Molti anni dopo alcune donne, apparentemente senza legami
tra loro, vengono mutilate e uccise: elemento comune a tutte le scene del
crimine, gli omini di castagne.
Non posso dirvi di più, dovete leggerlo da soli ma credetemi ne vale la pena!
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