Le difficoltà vanno superate
Un blog aperto e vario. Curiosate sempre!
domenica 4 giugno 2023
ISTANBUL
mercoledì 8 dicembre 2021
JEFF KOONS in mostra a Firenze.
"Rabbit" serie del 1986 |
martedì 16 novembre 2021
L'INFINITO DUBBIO FRA ESISTENZA E VITA.
Lo scrittore Oscar Wilde disse che:
"Per essere felici bisognerebbe vivere. Ma vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste e nulla più"
Ecco quindi che con queste poche parole si può comprendere che "esistere" non è sufficiente, ma che per avere una vita che ci appassioni e che ci lasci dei segni, occorre "vivere" nel bene e nel male.
Alcune volte sono proprio le tragedie che ci fanno scattare nella mente una diversa consapevolezza della nostra vita; se abbiamo la forza e il coraggio di affrontare lo scorrere del tempo e di riappropriarci di noi, la vita riaffiorirà catturandoci.
Così, provando sentimenti ed emozioni, viviamo pienamente la nostra vita e ogni secondo sarà poi un ricordo prezioso che tornerà, nell'andare avanti dell'età, allo scopo di riempire le nostre giornate.
Cosa sarebbe la mia vita ora che sono sola, ora che ho perso la parte più importante del mio essere? Certamente la solitudine mi accompagna quotidianamente e non manca il dolore per la perdita perché anche questo sta dentro al grande gioco del vivere. Ma i miei pensieri sono pieni di lui, del suo amore, di ciò che mi ha lasciato con la sua sensibilità ed arte, di tutte le esperienze che abbiamo condiviso.
Se fossi soltanto esistita e non avessi vissuto, dalle mie mani filtrerebbe la sabbia e non rimarrebbe neppure un granello.
sabato 13 novembre 2021
NELL'ARTE POSSIAMO RITROVARE NOI STESSI.
Tiziano Terzani sapeva interpretare l'animo umano a tal punto da riconoscerne la sua pochezza se esso è povero.
Povero di interessi, di sensazioni, di immagini.
L'arte riempie questo gap e ci illumina anche se non ce ne accorgiamo, dandoci l'occasione di ammirare la vita non solo con lo scorrere quotidiano del tempo ma soprattutto riempiendo questo tempo di valori eterni.
Bello ascoltare un brano musicale e percepirne le vibrazioni a tal punto da essere costretti a piangere. Guardare un quadro o una scultura e rimanerne incantati a tal punto da farne parte intimamente, sentirsi uno dei personaggi e gioire o soffrire con lui. Ammirare un castello e immaginarci cortigiani in quel momento storico che ormai non ci appartiene ma ci affascina ancora.
Bisognerebbe sempre essere curiosi come i bambini e porsi domande su domande per arrivare ad una conoscenza meno piatta e legata ad individualismi che niente hanno a che fare proprio con l'Arte, quella con la A maiuscola, quella che ci abbaglia e ci consola.
Andiamo allora nei musei, ora che sono di nuovo godibili. Questo inverno, in Italia, verranno presentate mostre di grande spessore e mi auguro davvero che siano per molti uno stimolo a muoversi e a fruire di questo patrimonio che per fortuna un virus non può annientare.
giovedì 3 giugno 2021
Sono tornata dopo il mio lutto.
Oggi e soltanto in questo momento ho ripreso a scrivere.
Non è stata la pandemia che mi ha allontanato dal blog. Non è stato il vuoto che a volte ci riempie per paura di scrivere.
E' stato piuttosto un corto circuito della mia mente innescato dalla malattia di mio marito. Un marito che ora non c'è più, morto dopo lunga malattia come si scrive sempre quando non si ha il coraggio di nominare quella bestia che è il "cancro".
Una devastazione fisica e mentale che mi ha completamente assorbito perché io volevo esserci ma solo per lui.
Per un anno e mezzo io e lui abbiamo vissuto una simbiosi di amore, un indimenticabile lungo momento che ci ha avvicinato ancora di più se possibile. Le giornate costellate di angoscia che dovevano trasformarsi in un lento momento di quiete per farci respirare insieme e per dare modo, ad entrambi, di abituarsi all'idea della fine. Le nottate che erano sempre più lunghe e insonni ma cariche di attenzioni e carezze.
Ora è tutto terminato anche se ho qui davanti a me la sua immagine sorridente sul desktop del suo computer che tengo acceso mentre scrivo sul mio, solo per vederlo in una dimensione quasi reale. E' finito ma non del tutto, lui c'è e anche se non materialmente mi affianca nella mia nuova vita piena di responsabilità e pensieri.
Ecco, e con oggi forse riuscirò a fare ancora mio questo spazio dimenticato a lungo e che è anche un po' vostro, con gli occhi e lo spirito di chi legge.
Mai titolo è stato più veritiero di questo che avevo scelto quando ho iniziato a scrivere. Le difficoltà vanno superate, sempre, anche quando meno te lo aspetti.