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martedì 2 giugno 2015

Cosa sapete della Giornata Mondiale dei Pappagalli?



Oggi non parlerò della festa della Repubblica di cui penso tutti sappiamo bene l'importanza, ma di un argomento forse meno conosciuto e per certi versi alquanto bizzarro.
Il 31 maggio è stata la Giornata Mondiale dei Pappagalli.



Qualcuno potrebbe obiettare: ce n'era proprio bisogno?
Pare di sì e non è il primo anno che si celebra.

L'attenzione è rivolta agli uccelli tropicali: belli, intelligenti, colorati e a volte con la capacità di imitare i suoni o le parole.
Questi animali, come in realtà molti altri, sono minacciati dall'uomo soprattutto a causa del commercio illegale, delle catture, della perdita del loro habitat e non ultimo, perché l'uomo ha introdotto predatori.
Nonostante ciò, esistono alcuni progetti che cercano di salvaguardare la conservazione e l'inevitabile estinzione di alcune specie.
Zoomarine ad esempio, associazione inglese, sostiene World Parrot Trust (WPT) ed è abbastanza attiva attraverso progetti di divulgazione, sensibilizzazione e raccolta fondi attraverso la vendita di braccialetti colorati in gomma.


I pappagalli sono per la maggior parte monogami, quasi tutti originari dei Tropici, possiedono un becco che usano come fosse una "terza zampa" per arrampicarsi e sostenersi.
Il pappagallo più grande è l'Ara Giacinto che vive in Brasile ed è lungo più di 1 metro; quello più piccolo invece è il Pigmeo, nativo della Nuova Guinea e delle isole vicine, che misura poco più di 8 centimetri.
Alcune specie di pappagalli possono vivere anche più di 80 anni e strana notizia, il Kakapo, nativo della Nuova Zelanda, è l'unico che non vola.

Una raccomandazione mi sento di farla anche io e vale per tutti quegli animali che vengono comprati per far piacere ai figli e poi diventano "ingrombranti".
Non abbandonateli mai in territori che non gli appartengono.
Si stanno verificando ormai da tempo mutazioni e strane convivenze proprio di animali che non hanno più un loro habitat. Avete presenti le tartarughe d'acqua con il baffetto rosso agli occhi? Vengono dall'America e stanno ormai invadendo tutto il nostro territorio, facendo morire le nostre specie e quindi estinguendo a loro favore, una razza che era italiana. Questo è un banale esempio ma se continueremo a gettare nei fiumi o a lasciare liberi animali che non ci appartengono come territorio, muteremo presto tutto il nostro ambiente.









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