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lunedì 13 luglio 2015

Poesia e un libro, entrambe storie di neonati.



 31 agosto

Quando nacque mio figlio
il sole era forte,
la giornata calda e silenziosa.
Dalla finestra vedevo la città
sotto
immersa nella calura pomeridiana.
Poche immagini ricordo
con la chiarezza che il tempo appanna,
ma una faccina mi guardava
ed era qualcuno che finalmente ora
avrebbe colmato le mie lacune,
i miei pensieri, le mie giornate.
Mio figlio, infinitamente lui,
una gioia resistente nell’animo
un pensiero secolare di appartenenza.



Vorrei parlarvi, dopo questa poesia scritta per la nascita di mio figlio, di un libro che parla anch'esso di neonati.


Qui ne troviamo ben tre, nati a Mauthausen da altrettante donne deportate che difendono la loro gravidanza in tutti i modi possibili.
Ognuno dei tre bambini ormai uomini, crede di essere l'unico nato in quel terribile posto e dopo ben 60 anni tutti e tre avranno delle insospettabili sorprese che li attendono.









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