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giovedì 23 luglio 2015

Il verdetto sulla strage di Brescia: una speranza per l'Italia.


Nel post del 29 maggio 2015 vi avevo parlato della strage di piazza della Loggia a Brescia e lo avevo fatto commemorando la data di quell'atto vile che portò alla morte di 8 persone e più di 100 feriti.



Anche oggi riparliamo di quell'evento ma per dire che finalmente dopo 41 anni i due neofascisti veneti imputati e mai condannati nei precedenti 12 processi, hanno avuto la sentenza di ergastolo, perché ritenuti i mandanti di quell'attentato. 
L'ex ispettore veneto di Ordine Nuovo Carlo Maria Maggi fu l'ideatore e l'ex "Fonte Tritone" dei servizi segreti Maurizio Tramonte, partecipò alle riunioni organizzative.
Certo Maggi ormai è un uomo di 80 anni e la sentenza è decisamente tardiva e ottenuta dopo tanto tempo e dopo un'assoluzione sconcertante, ma alla fine i familiari dei morti e di tutti coloro che hanno sofferto, oggi hanno pianto di gioia, definendo il verdetto "decisivo per la storia del paese."

La strage di Brescia si inserì nel momento in cui c'era in Italia una strategia di destabilizzazione, pianificata da frange dell'eversione nera, che trovarono sostegno e protezione in settori dei servizi segreti deviati.

"L'esito è il premio per un impegno, quello della Procura di Brescia, che non è mai venuto meno in tanti anni" ha dichiarato il giudice di Milano, Guido Salvini autore sulle inchieste delle trame nere. 
"E' sempre brutto -ha detto il presidente Milani- sentire la parola ergastolo, ma questa decisione tiene aperta la speranza e ora abbiamo anche una verità giudiziaria, oltre che una verità storica.










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