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giovedì 2 luglio 2015

Disabilità: cerchiamo di capire che cos'è.


Oggi parliamo di disabilità o meglio cerchiamo di chiarire perché non va scambiata con la menomazione.



L'Organizzazione Mondiale della Sanità fino ad un po' di anni fa chiariva che per disabilità va inteso lo svantaggio personale che un individuo ha rispetto ad una menomazione. 
Mi spiego meglio: se ho una menomazione ho avuto la "perdita" ad esempio di una funzionalità fisiologica, anatomica o a volte psicologica (disturbo). Quindi, una persona tetraplegica, che ha un malfunzionamento degli arti, magari fin dalla nascita, ha una menomazione in questo caso fisica.
Se quindi poi penso a quale sarà la sua disabilità devo riflettere sul fatto che quel bambino o persona adulta camminerà male o non camminerà affatto e questa condizione lo porterà ad avere uno svantaggio sociale più o meno importante che indicherò con la parola handicap.
Avrò quindi un handicap nel momento in cui il ruolo sociale non sarà "normale" rispetto alla vita degli altri e anche quando le condizioni esterne collidono con la vita stessa della persona.


Per fortuna oggi si parla invece di "diversamente abile" e pur non smentendo del tutto quella classificazione, si riflette sul fatto che va data importanza alla possibilità di maturazione e sviluppo del soggetto.
In questo modo tutti siamo un po' diversamente abili in qualche aspetto, durante la nostra vita, perché non sempre sviluppiamo appieno le nostre capacità colmandone le lacune.
Nella scuola italiana c'è un profondo rispetto per tutti i bambini che presentano  disabilità e anche se dobbiamo tutti i giorni fare i conti con tagli strutturali o del personale, noi che siamo impegnati nel lavoro del recupero di qualsiasi abilità cerchiamo di dare il massimo e di lavorare per restituire a ciascun bambino quella dignità così fondamentale nella loro vita.








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