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mercoledì 29 marzo 2017

NDE - Esperienze prima della morte.







Credo che tutti abbiate sentito parlare di esperienze "premorte" indipendentemente che ci crediate o no. 
Il cardiologo olandese Pim van Lommel ha dedicato la sua vita a studiare i fenomeni di Nde (Near Death Experience) soprattutto quelli legati a stati di coma temporaneo o di arresto cardiaco.
Nel suo libro "La coscienza oltre la vita" fa una rassegna delle varie tipologie di Nde che spesso consistono in una sensazione rinfrancante di passaggio attraverso un tunnel, in direzione di una luce, altre volte sembrano permettere di osservarsi fuori da sé stessi come in un sogno.
Van Lommel ipotizza l'esistenza di una coscienza onnipervadente al di là dello spazio e del tempo che sorregge le nostre coscienze individuali e lo dice pur asserendo anche che questa è solo una teoria non dimostrata.
Che cosa si “vede” durante una NDE? - gli ha chiesto un giornalista e il dottore ha risposto:
«Secondo uno studio olandese a cui ho partecipato insieme ad altri colleghi e che è apparso su Lancet nel 2001, la metà dei pazienti che aveva avuto una NDE dissero di essere stati consapevoli di essere morti, e riferirono emozioni positive; il 30% disse di aver vissuto l’esperienza del tunnel, osservato un paesaggio celestiale o incontrato persone decedute; all’incirca un quarto disse di aver avuto un’esperienza fuori dal corpo, di aver comunicato con “la luce”, e descrisse percezioni di colori; il 13 % aveva passato in rassegna la propria vita e l’ 8 % aveva percepito la presenza di un confine».
Esistono riscontri oggettivi ai racconti dei pazienti che dicono di essersi visti dall’esterno mentre erano in coma durante un’operazione? - ha domandato ancora. 
«Nelle OBE (“Out of Body Experiences”, o esperienze extracorporeee) le persone riportano percezioni veridiche che avvengono da un punto al di fuori e al di sopra del loro corpo senza vita. 
Può raccontare un esempio? 
«Questo è quello che scrive un’infermiera di un reparto di cardiologia intensiva: 
«Durante il turno di notte l’ambulanza porta nel mio reparto un uomo di 44 anni, cianotico e in stato comatoso: lo avevano trovato in coma in un prato una mezz’ora prima. Stiamo per intubarlo quando ci accorgiamo che ha la dentiera. Gli togliamo la dentiera superiore e la mettiamo sul carrello di emergenza. Ci vuole un’altra ora e mezza perché il paziente ritrovi un ritmo cardiaco e una pressione sanguigna sufficienti, ma è ancora intubato e ventilato, e sempre in coma. Lo trasferiamo in terapia intensiva per continuare la necessaria respirazione artificiale. Il paziente esce dal coma una settimana dopo e me lo vedo tornare nel reparto cardiologia. Appena mi vede, dice: «Ah, questa è l’infermiera che sa dov’è finita la mia dentiera». Sono davvero molto sorpresa, ma il paziente spiega: «Lei era presente quando mi hanno portato in ospedale, mi ha tolto la dentiera dalla bocca e l’ha messa nel cassetto scorrevole sotto il ripiano del carrello, carico boccettini». 

Traete le vostre personali conclusioni da queste parole e vivete la vostra vita serenamente, nella speranza che davvero un tunnel ci porti in un luogo dove staremo bene nel il resto del tempo infinito.









2 commenti:

  1. E' davvero incredibile, un mese fa un ragazzo di 15 anni,ha avuto un incidente in moto ed è stato in fin vita per parecchi giorni, anzi secondo i medici non c'erano speranze; superato il momento critico, un miracolo, riferisce di avere incontrato il nonno morto con il quale ha avuto un vero colloquio e di aver sempre visto tutto quello che succedeva nella realtà. Tutto è stato attribuito all'effetto dei farmaci somministrati ma lui è scettico e insiste nell'affermare di avere avuto un'esperienza ultraterrena !!!

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    1. Non è il primo caso che sento e non sarà neppure l'ultimo. Ad esempio la mia mamma 4 anni fa ebbe un collasso e per qualche minuto il suo cuore smise di battere (per fortuna era in ospedale e fu rianimata in tempo). Dato che io ero lì quando successe appena fu possibile parlarle lei mi raccontò di aver visto un tunnel con una luce alla fine e mi precisò il senso di pace che aveva provato. Io sono un po' scettica quando sento queste cose perché il condizionamento dato dalle notizie che sentiamo secondo me fa sì che il cervello elabori "il suo sogno". Comunque non possiamo essere certi di niente perché queste persone in realtà non sono morte davvero e definitivamente e la domanda quindi rimane: sarà così anche dopo? Ti ringrazio per il tuo commento. Un caro saluto.

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