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mercoledì 22 febbraio 2017

150 milligrammi. Un film di denuncia e di speranza.





Sono andata a vedere il film "150 milligrammi".
Storia non nuovissima ma ispirata a fatti accaduti recentemente, cioè fra il 2009 e il 2010.
La lotta è quella del singolo che scopre un fatto dannoso alla salute pubblica e ne denuncia le conseguenze ritrovandosi addosso sia il Ministero della Salute che il colosso farmaceutico produttore.




Il film coinvolge lo spettatore perché tratta un argomento vicino alla vita di tutti, vita che ci vede spesso a combattere per ideali che mal si accordano con gli interessi di altri, così ognuno di noi, in quei frangenti, si sente un piccolo Davide contro Golia. 
Quindi una causa civile, per difendere la salute di tutti noi e fatta con caparbietà dal piccolo team bretone, proposta al pubblico come un film-inchiesta.
Alcuni momenti della proiezione sono un po' forti, forse sopra le righe, ma certamente d'effetto e documentano senza sdolcinature il difficile lavoro del chirurgo, delle sue responsabilità e degli scogli che giornalmente deve superare.
La regista Emmanuelle Bercot in questo modo, crudo, documenta e scopre il grave problema delle lobby e del potere economico che passa sopra alle vite delle persone pur di raggiungere un mero scopo economico.



Brava l'attrice danese Sisde Babett Knudsen che interpreta con credibilità la parte della dottoressa super impegnata ma determinata alla soluzione del problema.
Un po' lungo forse il film ma il mio giudizio complessivo è positivo e mi sento di poterlo consigliare, anche perché ormai siamo abbastanza abituati dalle serie televisive a visionare parti del corpo sezionate e messe in bella mostra.
Questo del resto è ciò che vedono i chirurghi nei loro interventi!


















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