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mercoledì 28 settembre 2016

La mia poesia e l'arte di Deymonaz.




Il cestino per la colazione.

Calura estiva.
Prato d’erba secca.
Ombra del grosso albero.
Gli amici parlano,
allegri,
e ogni tanto si sente
nell’aria satura, una risata
contagiosa, che dura a lungo.
Ognuno di loro
vuole sognare ancora, sulle
parole dell’altro.
Il cestino della colazione, pronto,
abbandonato da una parte sull’erba,
attira qualche formica, e
attende paziente che sia tolta
la tovaglietta rossa a quadri
per regalare
panini e frutta
ai quattro amici.
Uno legge il giornale
e non si mescola con gli altri.
Cappello in testa e pancia in giù
gratta i gomiti sul terreno
quando sfoglia le pagine
e rimane lontano, anche con i pensieri.


Incontro in piazza.

Quei quattro parlavano tranquillamente
sul marciapiede del paese.
La borsa della spesa colma di verdure e frutta
nel braccio della donna col cappellino,
gli altri, tutti vestiti a festa, le stavano intorno
presi dalla conversazione.
Il cane guardava lontano
vedeva corse nei prati, rotoloni lungo pendii,
ciotole piene di cibo
e avrebbe voluto allontanarsi da quella staticità
da quel non far niente
dovuto alla conversazione
ma se ne stava buono
col musino triste
in attesa del padrone,
e il verde guinzaglio al collo
rifletteva, nella luce del mattino.

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