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venerdì 9 settembre 2016

Jason Bourne: adrenalina e azione. Recensione





Sono andata a vedere l’ultimo film della serie di Jason Bourne perché sono rimasta favorevolmente colpita dalla trilogia e anche dal quarto episodio (The Bourne Legacy).
Prima di accingermi alla visione (cerco di non avere anticipazioni per poter dare un giudizio mio) mi chiedevo che cosa altro ci fosse ancora da scoprire sulla segreta vita di questo personaggio, visto che le ragioni di ciò che gli era successo nel passato erano state spiegate, e quindi facevo le mie ipotesi che ovviamente non hanno trovato nessun credito nello svolgersi del film.
Bourne torna in campo perché gli nascono nuovi scrupoli che riguardano il padre e la sua tragica fine, e perché una nuova sfida/minaccia arriva da un creatore di social media.
La fisicità di Matt Damon non può essere messa in discussione: tutto il film come prevedibile, è un inno ai muscoli e alla forza del personaggio e anche Vincent Cassel, che non amo particolarmente, mi è sembrato convincente rivale in questa lotta fra un bene e un male non sempre cristallino.
Attrice con ruolo importante e chissà, pronta per un altro futuro sequel visto il finale, è Alicia Vikander che abbiamo visto recentemente in "The Danish Girl". Brava, compita, sembra a volte un po’ assente ma è il suo ruolo perché lei vuole arrivare in alto, scavalcando ed eliminando il direttore della CIA (interpretato da Tommy Lee Jones).



In sostanza il film mi è piaciuto anche se, come sempre succede, i migliori di una serie sono i primi film. Mi sento comunque di consigliarne la visione a tutti coloro ai quali, naturalmente, piace il genere adrenalinico e pieno di azione.




2 commenti:

  1. Ciao a me piace il genere.. Lo guarderò sicuramente per curiosità però quando insistono così sui soliti film purtroppo c'è il rischio di cadere sul banale xd

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