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mercoledì 25 novembre 2015

Violenza sulle donne. Un altro capitolo doloroso della nostra società.

Piccole spose, dell’artista greca Thalia Kerouli



Inevitabilmente un post, oggi, sulla violenza alle donne.
Non voglio scrivere qui cose che già avete sentito da giorni. Mi preme solo rammentare che l'unico aspetto confortante è l'aumento del numero di coloro che, negli ultimi anni, denunciano coraggiosamente i soprusi e le violenze subite.
Purtroppo però, c'è ancora tanta paura in molte di loro. 
Mentre c'è la coscienza del rischio nella denuncia ma anche la rivalsa, in molte altre.
Gli uomini alcune volte, dimostrano malamente il loro "amore" per la compagna e per i figli. Minacciano, picchiano, hanno rapporti violenti e credono, forse si illudono, che questo significhi voler bene, amare, proteggere la loro famiglia.
Come si può pensare questo, violentando e picchiando la propria moglie o i propri figli?
7 milioni di donne, giovani o meno, hanno subito.
115 le donne uccise nel 2014 in Italia.
67 uccise nella casa di famiglia.
Numeri che non lasciano dubbi su quanto sia ancora grande la portata del problema.
I piani antiviolenza regionali e provinciali sono una buona alternativa per coloro che devono essere aiutate, ma ci accorgiamo dai numeri che ciò non può bastare.



La data del 25 novembre ricorda l'uccisione di tre sorelle avvenuta nel 1960, nella Repubblica Domenicana, solo perché considerate rivoluzionarie e vuole tenere alta l'attenzione sulle bambine indiane che giornalmente vengono stuprate e uccise e su tutte coloro, nel mondo, che subiscono comunque violenza.


Dobbiamo dare la nostra solidarietà e affetto a chiunque si trovi in questa emergenza, non sottovalutando mai i rischi che ognuna di noi, può correre.

Finisco con una frase che trovo perfetta. L'ha detta Kofi Annan:

"La violenza contro le donne è forse la violazione dei diritti umani più vergognosa. Essa non conosce confini né geografia, cultura o ricchezza. Fin tanto che continuerà, non potremo pretendere di aver compiuto dei reali progressi verso l’uguaglianza, lo sviluppo e la pace." 












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