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lunedì 23 novembre 2015

D. Carrisi: La donna dei fiori di carta.




Ho riletto in questi giorni un libro che mi era piaciuto molto e che vi suggerisco. 
Il titolo non fa trasparire l'alone di morte che lo pervade, ma risulta anzi lieve, come del resto poi è la storia che si dipana in ambienti e con personaggi al limite della realtà.

Il libro inizia sul Monte Fumo, teatro di una delle tante battaglie della Prima Guerra Mondiale. 
Jacob Roumann è un medico austriaco che accompagna i soldati feriti al loro ultimo viaggio. 
Una sera, arriva un prigioniero italiano. Di lui è importante scoprire l'identità per poter effettuare uno scambio con il nemico. Jacob cercherà di carpirne quindi il nome ma, alla fine, otterrà molto di più.
Il racconto che ne verrà fuori è avventuroso ma parte da tre domande che dovranno svelare un segreto: 
Chi è Guzman? Chi sono io? E chi era l'uomo che fumava sul Titanic?
Così nel buio di quell’antro gelido e alla vigilia della fucilazione, trovare queste risposte diventa per Roumann una vera e propria ossessione, un modo per evadere da quella trincea e dalla guerra.
Il racconto dell'italiano riesce a fargli dimenticare la situazione che sta vivendo, la nostalgia della sua casa vuota (perché la moglie lo ha abbandonato), e la paura di non sopravvivere alle bombe.
Le parole del soldato lo trascinano e lo appassionano (come del resto succede al lettore) facendolo partecipe di una storia affascinante, piena di personaggi incredibili e a volte, impossibili.
Questo libro è un inno alla voglia di raccontare storie e ascoltarle, che si sta un po’ perdendo in questa società frettolosa e sempre più legata a nuove tipologie di comunicazione; è quindi insolito e avvincente.
Il libro non è recentissimo perché è uscito nel 2012, ma secondo me vale la pena di cercarlo e leggerlo, soprattutto se siamo inclini ad appassionarci alla scoperta di mondi e situazioni veramente lontani dalla nostra realtà quotidiana.



























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