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domenica 1 maggio 2016

1° maggio: "Il quarto stato" di Pellizza da Volpedo.





















Questo quadro s'intitola "Il quarto stato", è stato dipinto da Pellizza da Volpedo nel 1901 ed è conservato nel Museo del Novecento a Milano.

Il dipinto è considerato il manifesto dell'impegno sociale e umanitario del pittore ed è divenuto nel tempo uno dei simboli della lotta operaia.
Il pittore era convinto che nella società di quel momento l'artista avesse il compito di educare la popolazione, cercando di elevarla sia spiritualmente che culturalmente attraverso l'arte. 
L'opera rappresenta una folla di contadini e lavoratori che viene verso l'osservatore, uscendo dallo sfondo di un paesaggio inesistente e cupo. 
In primo piano, ben illuminate invece, troviamo tre figure, due uomini e una donna con un bambino in braccio. Sono loro che guidano il corteo. 
Tutta la scena è ambientata probabilmente nella piazza di Volpedo, un comune dell'alessandrino, e i protagonisti del suo dipinto sono gli stessi abitanti che diventano modelli per l'artista.
Il pittore celebra in questo dipinto, l'affermazione di una nuova classe sociale, il proletariato, che, consapevole della mancanza  di diritti propri rispetto alla classe dominante nella società industriale, cioè la borghesia, in modo compatto e unito si fa avanti, inesorabile, procedendo verso chi guarda come a voler dimostrare una forza e una compattezza nuova ma estremamente decisa.
La donna ha il volto della moglie del pittore, mentre il personaggio che più concentra l'attenzione è l'uomo che avanza con la giacca buttata sulla spalla sinistra; lui è sicuramente il leader della massa  che dietro avanza in modo naturale e compatto.
L'immagine che ne viene fuori è una soluzione compositiva molto realistica, che dà subito l'idea a chi la guarda, di una coesione nata dalla solidarietà di pensiero e dalla coscienza della forza politica della classe sociale.
Sebbene all'inizio "Il quarto stato" abbia suscitato parecchie perplessità, sia nei critici che negli amici stessi di Pellizza, successivamente ha incontrato una enorme fortuna, grazie anche al messaggio sociale di cui è portatore.











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