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mercoledì 7 ottobre 2015

Prete difende la pedofilia, diocesi di Trento lo sospende. Commento.



Difficilmente commento cose che hanno a che fare direttamente con la politica o con la chiesa in quanto istituzione, ma in questo caso non so esimermi da un piccolo commento, dopo aver appreso la notizia di un sacerdote che, con molta noncuranza, in una intervista televisiva, ha affermato che, se ci sono i preti pedofili vanno capiti perché la colpa è dei bambini che sono bisognosi di affetto, negato dalle famiglie.

Non voglio polemizzare sulle famiglie di oggi, perché non mi pare questa la motivazione da prendere in considerazione, ma voglio invece proclamare tutto il mio sdegno nell’ascoltare parole così vili e inaccettabili.
Quale persona normale, soprattutto se dichiara di parlare per nome di nostro Signore, può pensare di trovare una soluzione del genere per un bambino già sofferente negli affetti?
Come si può giustificare la pedofilia mascherandola con un buonismo ipocrita che accusa colui che è già vittima e lo rende vittima due volte?

Proprio pochi giorni fa da papa Francesco, che durante il suo viaggio negli Stati Uniti ha incontrato a Philadelphia le vittime degli abusi, erano arrivate parole chiare su questo problema: "Dio stesso piange", aveva detto Bergoglio, aggiungendo: "Vi prometto che seguiremo la strada della verità, ovunque possa portarci. Clero e vescovi saranno chiamati a rendere conto se hanno abusato di bambini o non sono stati capaci di proteggerli".

Già, perché loro dovrebbero proteggere dagli abusi e non essere coloro che se ne avvantaggiano.
Purtroppo questa non è una novità perché, da sempre si è parlato di sacerdoti che si approfittavano di bambini a loro affidati, e questo parlarne quasi sottovoce, da parte della chiesa è sempre stata una cosa scandalosa.
Mi auguro che questo papa tanto moderno e “rivoluzionario” riesca là dove altri hanno miseramente fallito o addirittura neppure tentato.

Spero in una chiesa più saggia, più in sintonia con la gente e con le parole di Cristo, che non dimentichiamo, è morto per noi e noi così lo ripaghiamo veramente male!

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