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domenica 25 ottobre 2015

Biennale 2015. Inno all'inutilità. Guardate le foto.


Dovete perdonare lo sfogo personale conseguente alla visione di una manifestazione importante come la Biennale d’Arte di Venezia.
Ormai da tempo mi domando come mai continuiamo a privilegiare un certo tipo di arte quando ci sono pittori, scultori, illustratori meravigliosi , che lavorano da anni con impegno e con grande capacità e che avrebbero tutti i diritti di entrare a far parte di coloro che sono chiamati a rappresentare l’Arte e la Cultura contemporanea.
Oggi vedere la Biennale vuol dire riempirsi gli occhi di video o installazioni.
Pochi i dipinti, alcune foto, enormi spazi, bellissimi fra l’altro, pieni di oggetti del quotidiano. Ma dove sta la novità?

Se vogliamo sono cose già viste ormai dagli anni settanta, ma anche prima se pensiamo a Marcel Duchamp che circa cento anni fa (1913) decise di montare una ruota di bicicletta su uno sgabello, storicamente il primo “ready-made”.


Vogliamo parlare poi di Pistoletto che dagli anni sessanta presenta opere come i Quadri specchianti o i lavori in Plexiglass?


Quindi io mi chiedo cosa ci sia ancora d’innovativo su questo fronte. Entrare in una sala e vedere un cannone, scusate, ma non mi entusiasma più proprio perché siamo nel 2015.
Metto qui sotto alcune foto esplicative che secondo me dimostrano un’assenza di ricerca, una ripetizione di schemi già prodotti, un’inutilità di materiali ormai obsoleti e poco stimolanti.
La prima Biennale che ho visto risale al 1980. Ero entusiasta, anche se già all’epoca qualcosa mi lasciava perplessa, ma comunque sentivo che ci sarebbe stato un andare avanti, un progredire d’indagine su forme e materiali, un’evoluzione in avanti.
Oggi, delusa e amareggiata faccio la constatazione che tutto ciò si è bloccato, che siamo ancora lì dov’eravamo negli anni ottanta.
Forse potrete notarlo anche voi. 
Sotto alle foto di oggi ve ne metterò alcune di quell’anno e vedrete che le differenze sono quasi inesistenti.

Biennale 2015























E ora immagini della  Biennale 1980







E con questo "stendino" tricolore per oggi vi saluto!
















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